Pietra elettrica


Pietra elettrica

25 novembre - 23 dicembre 2012
Torre Strozzi

Perugia - 06134 Solfagnano Parlesca
Tel: 075 604377 - 3386980350
torrestrozzi@gmail.com

http://www.torrestrozzi.com/

I “Tempi moderni”
di Hanako Kumazawa

Piergiacomo Petrioli


Solo lo sguardo ingenuo ed indagatore, ironico e fantasioso al contempo d'un bambino o d'un artista poteva trasformare abusati oggetti d'uso quotidiano in opere uniche, dando loro una originalità e dignità d'arte. Dalla plastica al marmo, dal metallo cromato alla naturale bellezza del travertino. Hanako Kumazawa ha trasformato banali elettrodomestici del nostro pedante vivere, quali lavatrici, televisioni, asciugacapelli, frigoriferi, telefoni, radio, automobili in dieci piccole sculture.

Nella presente mostra, presso la Sala Rosa, stanno, come minime note, pervase di humour, su pomposi altari barocchi di stucco e dipinti. Il contrasto tra sacro e profano, tra arte magniloquente e retorica e minima semplicità non potrebbe essere più marcato. I soggetti scelti dall'artista giapponese residente a Rapolano, Hanako Kumazawa sono oggetti comuni che divengono arte. Perdono, nel loro farsi sculture, la funzione ordinaria, per divenire speciali, uniche, forme scolpite nella pietra, ed in tal modo nuovamente visibili, in una prospettiva che non è utilitaristica, commerciale, consumistica, bensì semplicemente estetica. Paiono quasi giocattoli di una casa di bambola in marmo e travertino. Palese è l'ironia che sottende tale processo creativo. Un gioco decontestuallizante degli oggetti, che si trasformano in soggetti plastici. Ma è una ironia che ha il sapore di una poesia zen, ed in questo la scultrice rivela le sue origini; le sculture sono leggibili come piccoli haiku tridimensionali, che manifestano una bellezza celata nella vita d'ogni giorno, persino in quei gozzaniani ed anonimi “piccoli oggetti di pessimo gusto” che passano, invisibili, sotto i nostri occhi.

L'artista mostra una voglia di scovare nella banalità del quotidiano il sottile filo rosso dell'arte; ovvero una fanciullesca (in senso pascoliano) e lirica curiosità di osservare il mondo di tutti i giorni con l'occhio ingenuo dell'arte, per trovarvi, come piccoli tesori sotto la sabbia, la poesia nelle piccole cose. Le opere di Kumazawa possiedono un fascino particolare, che risiede proprio in tale processo metamorfico di cose in arte, di comune ed ordinario in incanto poetico.

 



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